Il PVC, noto anche come polivinilcloruro o cloruro di polivinile, é la materia plastica più versatile e di maggior consumo conosciuta al mondo. Si tratta il polimero più importante della serie ottenuta da monomeri vinilici e in quanto a impatto ambientale è indubbiamente uno dei materiali più studiati degli ultimi anni.
Sono stati pubblicati approssimativamente 300 documenti fra studi e analisi, già a partire del 2004, quando la Commissione Europea ha pubblicato uno studio comparato delle varie valutazioni che analizzano il bilancio ecologico del PVC. Tutti gli studi esaminati giungono alla conclusione che qualsiasi tipologia e combinazione di materiale – PVC, alluminio, legno/alluminio e legno – presenta aspetti positivi e negativi specifici.
Il PVC deriva da due risorse naturali: il sale comune da cucina (cloruro di sodio), una materia prima facilmente reperibile, che per elettrolisi libera gas di cloro. La seconda risorsa che compone il PVC è il petrolio o, in alternativa, il metano – anche queste due materie prime naturali.
Per ragioni produttive il cloruro di vinile, sostanza che si forma nella lavorazione del PVC, da tempo circola esclusivamente in sistemi chiusi, escludendo qualsiasi rischio di salute per i lavoratori. Il PVC rigido inoltre è assolutamente privo di sostanze plastificanti. Essendo per natura difficilmente infiammabili e autoestinguenti, i manufatti realizzati con PVC rigido, come ad esempio i telai per finestre, non contengono sostanze ritardanti di fiamma alogenate. .
Una recente ricerca indipendente e commissionata da Ecvm (European council of vinyl manufacturers), una divisione di Plastics Europe, l’associazione europea dei produttori di materie plastiche, che rappresenta il 100% dei produttori di plastica in Europa, ha fatto emergere un risultato veramente sbalorditivo: Il PVC, nei confronti di altri materiali naturali come il legno e il metallo, risulterebbe come il miglior prodotto in termini di costi–benefici.
Quindi l’impiego, la fabbricazione e la lavorazione di prodotti in PVC non comportano rischi per la salute umana. Lo studio mostra che in tre settori importanti delle costruzioni come i serramenti, le pavimentazioni e le tubazioni, il PVC è non solo la soluzione più “efficace” per quanto riguarda i costi d’installazione, ma è anche la migliore scelta per ciclo di vita rispetto agli altri materiali. Emerge, infatti, dallo studio che il PVC si dimostra come un materiale molto ecologico in termini d’impatto ambientale su tutto il suo ciclo di vita, dimostrato in termini di Ger (richiesta di energia) e di Gwp (Global warming potential – emissioni di gas serra). Presenta pertanto vantaggi in termini di consumi totali di energia e di emissioni di CO2.
Si tratta però di uno studio commissionato dai produttori di PVC. Contro di essi si è messa in azione “The center for Health, Environment and Justice”, una compagnia Statunitense a difesa dei consumatori secondo la quale il PVC sarebbe responsabile di molti tumori e malformazioni fetali. Il PVC non può essere effettivamente riciclato a causa degli additivi usati nel processo di lavorazione per renderlo resistente e flessibile in quanto questi contaminano l’intero processo. Pertanto ciò che emerge con chiarezza è che il PVC sarebbe tecnicamente semplice da riciclare come l’altra plastica ma ciò che producono i problemi maggiori per la salute sono gli additivi utilizzati nella lavorazione per renderlo più malleabile e lavorabile, mettendo a rischio l’intero processo di riciclaggio.
Interessante è la posizione, seppur di parte, del PVC Forum Italia, Centro di Informazione sul PVC secondo cui, in sintesi, dobbiamo dimenticarci del vecchio PVC (quindi è una forma di ammissione di problematiche reali) e guardare al futuro, in termini di ecosostenibilità sociale e ambientale. Le conclusioni di un convegno sono abbastanza eloquenti: bisogna guardare al NUOVO PVC (PVC 2.0 o PVC 3.0) come qualcosa di diverso dal VECCHIO PVC prodotto anni fa e quindi Valutarlo/Gestirlo in modo differente.
Il programma Vinyl 2010 con le sue innovazioni “ambientali”, ha determinato l’avvio di un percorso che ci ha dato un PVC più sostenibile e socialmente ed economicamente più importante: il PVC 2.0.
Il nuovo programma VinylPlus permette di immaginare che alla fine del nuovo percorso si sarà di fronte ad un’ulteriore evoluzione del materiale passando dal PVC 2.0 al PVC 3.0.